Intervista al Presidente della Rete Fattorie Sociali Sicilia
Salvatore Cacciola
Mercoledì 5 luglio si è tenuto un seminario sull’antimafia sociale organizzato dalla realtà pluritrentennale della Rete Fattorie Sociali Sicilia e dalla Cooperativa Sociale Energ-etica Catania.
Il seminario svoltosi presso la Fattoria Sociale Orti del Mediterraneo (Misterbianco), bene confiscato alla mafia gestito dalla stessa Coop. Sociale Energ-etica Catania, aveva come obiettivo quello di “chiarire meglio i termini e gli ambiti di intervento di quello che chiamiamo antimafia sociale”, precisa Salvatore Cacciola, Presidente della Rete Fattorie Sociali Sicilia.
Il Presidente si è occupato di introdurre gli argomenti del seminario insieme a Claudia Cardillo, Presidente della Cooperativa sociale Energ-etica di Catania.
Antimafia sociale
In quanto tale, l’antimafia sociale è un movimento di associazioni, comunità locali e aziende agricole che lotta contro il caporalato, si arma di prodotti a marchio etico e di processi di partecipazione che coinvolgono e ridestano l’attenzione della comunità locale.
Le principali caratteristiche dell’antimafia sociale sul territorio siciliano sono la capacità di relazionarsi con i servizi sociali e creare benessere per la comunità.
Quest’ultime si concretizzano attraverso la scelta dell’agricoltura biologica, di imprese aperte ed inclusive e attraverso relazioni con tante altre realtà come fondazioni, volontariato ed enti del terzo settore.
L’unione di queste forze dà vita alla parte sociale dell’antimafia.
Oltre a ciò, il movimento è una realtà in divenire e tra gli obiettivi futuri c’è la sensibilizzazione delle amministrazioni.
A tal proposito, “in questo momento un soggetto che gestisce un bene sociale confiscato alla mafia viene trattato dall’amministrazione come un privato che ha uno scopo di lucro (paga la stessa TARSU, la stessa tariffa dell’acqua..), oltre al rischio di operare in terra di mafia” – sottolinea il Presidente Cacciola.
“La futura proposta sarà, quindi, quella di predisporre un provvedimento normativo regionale che abbatta i costi di tasse locali a favore del valore sociale delle azioni svolte.”
“AIAB Sicilia ETS fa parte di questo movimento da almeno vent’anni ed insieme ad altre realtà si sta impegnando nell’organizzazione, nella qualificazione professionale e nella produzione di prodotti etici.”
Queste sono le azioni concrete a cui mira l’antimafia sociale: abbinare la produzione all’inclusione sociale.
Una esposizione concreta e chiara sul seminario svoltosi a Misterbianco, è ammirevole il lavoro svolto dall’ AIAB e da altri movimenti affinché vengano sfruttate, a scopo sociale e produttivo questi beni confiscati alla “ mafia” grazie per averci messo a conoscenza del lavoro svolto e dagli sforzi effettuati da parecchie persone……grazie dell’articolo, ben fatto…..